giovedì 9 giugno 2011

Punizione

Il mio pensiero sul concetto di punizione è che sia un qualcosa di assurdo, nel vero senso della parola.
A me succede sempre di provare lo stesso turbinio di sentimenti nel momento in cui capisco di avere commesso un errore, di avere deluso qualcuno, di non corrispondere ad un'aspettativa. Mi lacero dentro. Provo un dolore talmente sconvolgente, da fare fatica immensa anche solo a respirare. È come se morissi. E non è un modo di dire. Se poi invece di trattarsi di una persona a cui semplicemente tengo, è il mio Padrone, tutto questo si amplifica.
Che senso ha infliggere una punizione fisica dopo tutto questo?
Che motivo usare i tot colpi di frusta per farmi pentire?
Basta quello sguardo, una parola detta, un accenno... ed io divento il nulla. E va avanti per giorni. E l'unico pensiero costante diventa come fare per evitare che accada di nuovo.

Dando per scontato che io sono masochista e che lui è sadico, come potrebbe essere punitivo il dolore? Certo l'intensità, il numero... Ma è come dire, sei stata brava ti faccio mangiare una pizza, sei stata cattiva ti faccio mangiare 10 pizze. Dove sta il nesso logico?
A me piace il dolore! Nei miei limiti temporanei, inflitto dal mio Padrone ovviamente. Quindi perché investire di negativo un qualcosa che ci fa sentire bene entrambi?
Creare tensione? Pensi forse che ci voglia qualcosa oltre a te, se ti ho scelto, per creare tensione? Pensi che ci voglia altro oltre ad una data e un orario per impazzire? E nei giorni tra una data e l'altra, pensi ci vogliano giochetti di minacce per farmi tremare l'anima e bagnare al punto di avere paura che si veda e si senta? Non ogni tanto, non quando ti sento.

C o s t a n t e m e n t e.


2 commenti:

  1. ............la miglior punizione rimane sempre e comunque l'Assenza.

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  2. buongiorno Esp, ho risposto con un nuovo post :)

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