venerdì 15 aprile 2011

Milano - ultima parte

Avere l’onore di entrare così profondamente nel Suo privato è un dono oltre a tutti i doni che ho già ricevuto. Mi sento più spersa qui, non so cosa fare, dove mettermi, se posso respirare…


Chiedo a Lui cosa fare, e già questo è un altro limite superato, tanto che oramai ho perso il conto. Vorrei poter girare per casa Sua e assaporare ogni Suo angolo, come a poterLo conoscere ancora meglio, in quella parte che mi manca. Mi manda in sala, si siede e mi ordina di spogliarmi. Non mi sento in imbarazzo! E me ne stupisco. Come quella volta, la seconda volta che ci incontravamo, in cui ho sentito il bisogno di coprirmi mentre andava via perché avevo freddo, non perché fossi imbarazzata. Con Lui ho imparato subito a sentirmi a mio agio nuda, vulnerabile, ma non in imbarazzo. E ripenso a certi discorsi, di quando mi si diceva che uno degli ordini peggiori per una schiava è quello di spogliarsi davanti al suo Padrone, perché è umiliante ed è giusto che sia così. Con Lui non è così. Non di certo perché non ho il giusto rispetto per Lui, ma perché in poco tempo mi ha fatta crescere e mi ha insegnato quanto sia eccitante il mio corpo. 

Cosa è giusto allora? Umiliare la propria schiava o farla crescere nella devozione? Io la mia risposta ce l’ho. E di questo sarò sempre grata a Lui.
Nuda nel caldo accogliente della Sua casa, mi ordina di toglierGli le scarpe, le calze e baciarGli i piedi. Amo molto questo momento, mi sento di apprtenerGli totalmente in questo atto di devozione completa. È il mio uomo delle caverne che rientra dalla caccia ed io lo accudisco, con gioia, dedizione, amore, cura. Tutto si ferma in quel momento, non esiste altro che la schiava con il suo Padrone.

Poi lo spoglio completamente, anche in questo atto ci metto tutto il mio piacevole impegno, la gioia di servirLo. Vorrei quasi poter prolungare quel momento per ore, per metterci più cura possibile, ma il desiderio di quello che succederà dopo è talmente forte che non posso permettermelo.
Ogni volta che mi ritrovo con il Suo desiderio davanti alla faccia devo trattenermi per non iniziare subito ad avvolgerlo con le mie labbra. So che devo aspettare il Suo ordine, che per fortuna non tarda.
E in un attimo è dentro, mi invade, mi prende i capelli e mi spinge con forza, soffoco, trattengo i conati, e mi lascio guidare il più possibile, muovo la lingua, la giro, arrotondo le labbra e succhio, lecco, mi faccio scopare la bocca con il mio piacere che sale insieme al Suo.
Improvvisamente mi stacca con forza, mi ordina di alzarmi, di piegarmi, mi toglie l’ovetto che oramai con tutta l’eccitazione della giornata, fa fatica ad uscire e poi è dentro di me. 

Forte, violento, mi tiene a sé per i fianchi mentre mi penetra con tutta la forza e poi mi prende le braccia, mi tiene forte ai polsi e continua a prendermi con tutta la sua foga per poi fermarsi improvvisamente. Io ansimante, quasi cado, mi sorregge e mi fa andare in camera Sua.
La mia tensione è altissima, è tutto il giorno che mi tiene sulla corda, sempre eccitata, sempre ai Suoi ordini, improvvisi, in mezzo alla gente… e ora che siamo finalmente soli, posso abbandonarmi completamente a Lui!
Mi fa sdraiare sul letto, mi benda gli occhi e inizia a legarmi ai quattro angoli del letto. Amo la lentezza di questi momenti. Sento la corda che mi avvolge, è dolce la corda che stringe, poi lo scatto delle Sue mani ad allargarmi le gambe, anche la seconda caviglia è imprigionata. Lo sento muoversi attorno a me, spostare il materasso per far passare la corda, poi mi prendo il polso, lo tira verso l’angolo del letto e di nuovo la dolcezza della corda, la forza del suo mettermi in posizione. Finalmente anche l’altro polso è legato. C’è un attimo di eccitazione totale nel sentirmi così nelle Sue mani che mi fa impazzire. È talmente forte la consapevolezza di essere Sua, completamente a Sua disposizione, che il respiro diventa molto corto. È tensione, è magia, è eccitazione mentale e fisica!


Iniziano le torture, le Sue torture. Le Sue mani che mi stropicciano la carne quasi a volerla penetrare. Poi non sono più solo le Sue mani, iniziano i colpi. Non ci sono più, non esisto più, c’è solo Sylvie la Sua schiava e un primo orgasmo così potente da farmi quasi smettere di respirare. Le corde tirano forte mentre mi dimeno cercando di non farmi ulteriormente sopraffare da un’emozione trattenuta da molte ore. Ma il mio Padrone è accanto a me, mi stringe, mi rassicura, ma è talmente forte questo primo orgasmo che diventa quasi panico e subito mi libera dalle corde che mi stringono. E sono le sue braccia a stringermi per farmi sentire al sicuro come solo con Lui mi sento. Un attimo di pausa, posso godere del suo abbraccio che mi prende tutto fino all’anima, mentre intorno a noi già i segni del mio piacere si espandono.
E di nuovo ai Suoi ordini, supina, bendata, lo sento muoversi e cercare nello zaino i Suoi strumenti. Colpi diversi su di me, alcuni sono quasi insopportabili, altri sono quelli che conosco e amo del frustino. Scendono improvvisi su di me, sento il Suo braccio muoversi e mi aspetto il colpo che a volte arriva altre quasi più crudelmente, si ferma a mezz’aria. Essere bendata e non sapere cosa sta per succedere vuole dire affidarsi completamente, pronta a ricevere tutto quello che Lui desidera farmi provare. E ai colpi del frustino si aggiungono i Suoi colpi, mi penetra con la Sua forza, mi prende di nuovo le braccia, legandomi in altro modo e in poco tempo di nuovo la mia supplica: “Vi prego Padron Joe posso godere?”… qualche istante ancora e mi viene di nuovo concesso di abbandonarmi al piacere.
Esausta, mi affloscio nuovamente sul letto e mi concedo di starGli accanto. Mentre respiro come mi ha insegnato per riprendere fiato, la Sua dolcezza e la sua cura mi commuovono. In questi attimi i ruoli scompaiono, ma mai completamente. Va a prendere acqua per riprenderci e me la offre… a modo Suo. Lui è sopra di me e mi fa bere dalla Sua bocca. L’acqua diventa fonte di vita, la mia, offerta a Lui. Estremamente eccitante, mi ritrovo di nuovo ad avere i brividi. E di nuovo sono Sua, ancora una volta, mi prende con la sua forza e sento la cera sulla mia pelle, dolore e piacere si fondono, l’uno alimenta l’altro. Sentire le gocce brucianti cadere su di me, senza sapere dove e quante, quando si fermerà… è un’ubriacatura di sensazioni, forti, quanto è forte Lui dentro di me. Non resisto, con Lui proprio non resisto. Ogni volta che è dentro di me e mi sbatte con la Sua forza intensa e unica e mi lega le braccia dietro la schiena, io impazzisco, vorrei solo poter trasmettere a Lui quello che mi fa provare.

Più aumentano i Suoi colpi più mi sento totalmente Sua. E ancora una volta sento la mia voce soffocata implorare il permesso per esplodere. Incredula, soccombo ancora alle Sue torture liberando ancora quell’energia che continua a far crescere in me. E poi di nuovo è tutto calmo, con le mie braccia legate dietro dalla corda e le Sue braccia che mi legano in altro modo. Tutto si confonde nella mia mente, come se non ci fosse mai inizio e mai fine e come ora non distinguo i momenti di quegli attimi di fuoco, così allora non realizzo i Suoi ordini, li eseguo solo, per darGli piacere, leccando ogni Sua parte. Amo poterlo fare. Mi sento Sua, la Sua cagnolina che ubbidiente lo accudisce. Dentro la mia bocca sento il Suo piacere che cresce, mi invade totalmente, mi ingombra la bocca e mi riempie di gioia. 


Provo piacere nel sentire il Suo piacere e sapere che poi tutto quello che sto assaporando lo sentirò ancora altrove, dove più ama prendermi, mi eccita ancora di più. Vorrei potermi muovere e sentire che mi prende subito, ma devo aspettare e ubbidire. Sono fortunata, arriva presto il momento in cui mi ritrovo ancora sotto i suoi colpi, mi spaccano di nuovo, mi sento lacerata e di nuovo sento il calore che mi riempie e sale, sale,sale fino al cervello. Mi è ancora permesso di esplodere e finalmente ho anche l’onore di sentire il Suo piacere sfogarsi dentro di me.
In seguito il tempo scorre ad una velocità incredibile, le nostre parole esauste, la piccola sessione in bagno, riordinare e cominciare a guardare l’orologio, purtroppo, e senza accorgermi sono in bagno, continuando a parlare con naturalezza, a pulire gli oggetti che prima mi hanno invasa e torturata, senza pudori sciocchi…
E poi il momento che non manca mai, quello della dolcezza, questa volta davanti alla tele, con le fragole e il film in visione è particolarmente interessante… fa un effetto strano rivedermi in video e soprattutto accorgermi di fare un gran rumore!
Il suo braccio attorno al mio, affascinata da Lui, respiro ogni istante per inciderlo dentro di me, come prima Lui ha inciso me.
E stranamente siamo in ritardo, di corsa a radunare tutto, e di corsa fino in stazione. Poi sul marciapiede del binario, nemmeno Peynet sarebbe riuscito a rendere la scena tanto emozionante. Mi si strazia un po’ il cuore a partire da questo sogno di una giornata con Lui.
In treno cerco di trattenere le lacrime, nemmeno fosse un addio. Ma tanti sentimenti tutti assieme e vissuti così intensamente, oltre alle parole che mi accompagnano ancora durante il viaggio, mi fanno scendere qualche lacrima.
Un lampo e ricordo il libro che mi ha donato, sfacciatamente lo apro e lo leggo, sperando sempre che in dogana non mi chiedano di aprire la borsa che contiene i nostri giocattoli…
Una giornata intensa come un sogno, più vera di quanto abbia mai potuto immaginare.
Grazie mio Sire per avermi portata sul tetto del mondo e fatta sentire Regina davanti al mondo e Schiava solo per Voi, Ri Nascente!

Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non le accenderanno più.

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